19 MAGGIO 2021

Carenza di materie prime e rincaro dei prezzi:
come far fronte alla situazione
e guardare al futuro

Gli stop alle industrie causati dal Covid a livello globale nell’ultimo anno hanno generato una situazione caotica che continua a ripercuotersi su tutto il settore manifatturiero, anche in Italia.

La difficoltà di reperimento delle materie prime e la conseguente crisi delle spedizioni, sommate a un aumento della domanda, hanno generato un’impennata dei prezzi. Gli incrementi stanno raggiungendo vette preoccupanti, specie per quanto riguarda i metalli (rame: +26%, ferro: +38%) e i derivati del petrolio (+53%). Rispetto a un anno fa, PE, PP e PVC hanno visto più che raddoppiare i propri prezzi di mercato.

La situazione è generalizzata a livello mondiale, ma sta colpendo più duramente quei Paesi che, come l’Italia, sono dediti soprattutto alla trasformazione di materie prime e derivati importati dall’estero. L’irreperibilità dei materiali e il rincaro dei prezzi si stanno traducendo in un sensibile allungamento dei tempi di consegna dei prodotti finiti.

La strategia adottata da molti imprenditori, noi di Unionplast compresi, è stata di aumentare il proprio magazzino e assicurarsi il rifornimento delle materie prime per i prossimi mesi. Anche se ciò ha spesso significato chiudere contratti in bianco, con costi e tempi di consegna incerti.

Gli ordini non vengono meno, ma devono scontrarsi con la penuria di materie prime disponibili e le tempistiche del loro reperimento. In Unionplast stiamo cercando di effettuare una programmazione delle tempistiche di consegna flessibile e pianificata di concerto con i committenti, così da ottimizzare il lavoro e rispettare le commesse.

Le previsioni fanno sperare in una stabilizzazione dei prezzi subito dopo l’estate, anche se verosimilmente si manterranno ancora alti. La speranza è che la reperibilità delle materie prime aumenti in tempi brevi, così da garantire a tutto il settore una vera ripartenza delle proprie attività.